Catalogo della Collezione delle Terre Bolari naturali e manufatte del Monte Amiata
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La collezione, composta da 60 esemplari, è stata raccolta e donata nel 1867 dal Prof. Antonio Pantanelli, Direttore del Museo Mineralogico e Geologico.
Antonio Pantanelli, nella relazione annuale del Museo Mineralogico dell'8 dicembre 1867, così la descrive: "Collezione molto bella delle Terre Bolari naturali, e sottoposte a manifattura, del Monte Amiata: e ne feci una mostra forse più tecnica e industriale che geologica, ma che riesciva importante, perchè produzione nota ovunque della nostra provincia, e perchè concordava con altre collezioni speciali del nostro Museo, come quelle dei marmi e delle miniere di rame e di piombo: quella collezione fa seguito alla bella mostra dei terreni del Monte Amiata raccolta dal benemerito Prof. Campani".

Terre Bolari

La maggior parte degli esemplari sono contenuti in vasetti di vetro di manifattura ottocentesca.
Dal punto di vista della tipologia si distinguono terre bolari naturali, calcinate, in pani e in polvere.
Le Terre bolari sono state usate come coloranti naturali sin dall’epoca etrusca fino alla prima metà del Novecento, quando è sopraggiunto l’uso corrente dei coloranti artificiali.
Sulle terre in questione, non c’è coerenza e chiarezza nell’uso della nomenclatura, per il sovrapporsi delle denominazioni scientifiche con quelle di uso commerciale. Infatti il nome più corrente usato per quelle di colore chiaro è “terre gialle” (più raramente “ocre”), mentre sotto l’aspetto commerciale spesso è usato il nome generico di “terre di Siena”, talora più semplicemente “terra di Siena” in riferimento al colore giallo ocraceo. Per lo più sono conosciute come “terre gialle e bolari”, in alcuni casi si può trovare la denominazione generica di “terre bolari”, più spesso riservata a quelle di colore scuro.
Per la collezione in oggetto è stata mantenuta l’originaria terminologia, che, come affermato dal raccoglitore, segue un linguaggio più tecnico-commerciale che scientifico.

Nota: Spesso, dei vari esemplari non vengono riportate le dimensioni essendo in prevalenza non compatti, in polvere e contenuti in vasetti di vetro.

Cava delle Mazzarelle

Per saperne di più: Manasse e Mellini, 2006. "Iron (hydr)oxide nanocrystals in raw and burnt sienna pigments"

Per saperne di più: Fei, 1997. "Le preziose 'Terre' di Arcidosso e Castel del Piano (Grosseto)"

Per saperne di più: Tommi, 1890. "Terre gialle e bolari"

Per saperne di più: Baldassarri, 1750. "Terre gialle"

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