Le risorse minerarie della Toscana meridionale
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La Toscana meridionale ha una grande vocazione e tradizione mineraria.
Il territorio, infatti, è assai ricco di mineralizzozioni e vi sono testimonianze archeologiche che fanno risalire le attività estrattive almeno fino all’epoca etrusca.
Le attività sono attualmente del tutto cessate, dal momento che le leggi di mercato non rendono più vantaggioso lo coltivazione mineraria nel territorio.
Senza entrare nel merito di processi naturali assai complessi, si può dire in generale che per la formazione di mineralizzazioni è determinante la presenza di acque calde (fluidi idrotermali) che reagiscono con particolari rocce con cui vengono a contatto prendendo in soluzione elementi metallici di varia natura; in favorevoli condizioni, dalle stesse soluzioni si possono successivamente depositare minerali metalliferi in copiose quantità.
Nella Toscana meridionale, in epoca geologicamente recente (tardo Terziario), si sono create condizioni idonee per lo sviluppo di un complesso sistema di circolazione di detti fluidi idrotermali, allorché da zone relativamente profonde della crosta terrestre si è avuta la risalita di un’enorme massa magmatica che tuttora staziona a pochi chilometri dalla superficie (circa 8-10 km) a costituire una sorta di “serbatoio magmatico” Da questo serbatoio si sono distaccate nel tempo varie porzioni di magma che, risalendo ulteriormente, si sono consolidate in profondità dando luogo a vari corpi intrusivi (come le rocce granitiche dell’Elba, del campigliese di Gavorrano (oppure si sono consolidate in superficie originando vari apparati vulcanici (come a San Vincenzo, Roccastrada Radicofani e Monte Amiata; quest’ultimo apparato è quello geologicamente più recente, avendo cessato la sua attività circa 200.000 anni fa).
A tutt’oggi sono attive ed evidenti in superficie manifestazioni che denunciano questa anomala situazione “calda” nel sottosuolo della Toscana meridionale: ne sono testimonianza i campi geotermici di Larderello e dell’Amiata nonché le numerose sorgenti di acque termali che sono diffuse nel territorio senese e nel grossetano.

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